I. IntroduzioneII. Il nucleosomaIII. Proteine istoniche III.1. Core Histones III.2. Linker HistonesIV. Step generali nell'assembramento della cromatinaV. Step generali nell'assembramento della cromatinaVI. Fattori di stimolo dell'assembramento VI.1. Fattori di interazione degli istoni VI.2. Macchine di rimodellamento e enzimi di modificazione degli istoniVII. Organizzazione del genoma nel nucleo
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L'organizzazione dinamica della struttura cromatinica influenza, potenzialmente, tutte le funzioni del genoma.
L'unità fondamentale della cromatina, definita nucleosoma, è composta da DNA e proteine istoniche. Questa struttura prevede il primo livello di compattazione del DNA nel nucleo. I nucleosomi sono distribuiti in modo regolare lungo il genoma a formare un nucleofilamento che può assumere diversi livelli di compattezza (Fig. 1 e 3), risultando in ultimo nel più alto grado di condensamento che è la metafase cromosomica. All'interno del nucleo interfasico la cromatina è organizzata in territori funzionali.
La cromatina è stata suddivisa in:
L'eterocromatina è stata definita come una struttura che non altera la sua condensazione durante tutto il ciclo cellulare mentre l'eucromatina non è condensata durante l'interfase. L'eterocromatina è localizzata principalmente alla periferia del nucleo e l'eucromatina all'interno del nucleoplasma. Possiamo distinguere:
In questa review definiremo i componenti della cromatina e riassumeremo i diversi livelli della sua organizzazione dal nucleosoma ai domini nel nucleo.
Discuteremo come la variazione nella costituzione in basi della cromatina può influire sulla sua attività e come fattori stimolanti giocano un ruolo critico nell'impartire diversità a questa struttura dinamica.
Infine riassumeremo come la cromatina influenza l'organizzazione del genoma a livello del nucleo.
Il nucleosoma è l'unità fondamentale della cromatina ed è composto da:
Il core è estremamente conservato tra le specie ed è composto da 146 paia di basi di DNA che compiono 1,7 giri intorno a un ottamero il quale è costituito da due molecole di ciascuno degli istoni H3, H4, H2A e H2B.
La lunghezza della regione di legame, comunque, varia tra specie e tipo cellulare. E'all'interno di questa regione che gli istoni di legame variabili sono incorporati. Quindi, la lunghezza totale del DNA nel nucleosoma può variare con le specie da 160 a 241 paia di basi.
L'analisi ha rivelato, in primo luogo, la distorsione del DNA avvolto intorno all'ottamero e, secondariamente, che le interazioni istone/DNA e istone/istone attraverso il loro "histone fold domain" formano una reminescente configurazione di una mano shake.
III.1. Gli istoni del core (Core Histones)
Gli istoni del core, H3, H4, H2A e H2B, sono piccole proteine basiche estremamente conservate nell'evoluzione (Fig. 2). La regione più conservata di questi istoni è il loro dominio centrale strutturalmente composto dal "fold domain dell'istone" costitutito da tre a-eliche separate da due regioni di legame. In contrasto, le code N-terminali di ogni core istonico sono molto variabili e non strutturate. Le code sono particolarmente ricche in residui di lisina e arginina che le rendono estremamente basiche. Questa regione è il sito di numerose modificazioni post-traduzionali che sono preposte alla modificazione della sua funzione e inoltre alterano l'accessibilità del DNA e le interazioni proteina/proteina con il nucleosoma.
E' significativo notare che altre proteine che interagiscono con il DNA contengono anche il "fold domain istonico".
III.2. Istoni di legame (Linker Histones)
Gli istoni di legame si associano con la regione di legame del DNA tra due core del nucleosoma e, a differenza degli istoni del core, essi non sono ben conservati tra le specie. Negli eucarioti più evoluti, essi sono composti da tre domini: un dominio centrale globulare non-polare essenziale per le interazioni con il DNA, e due braccia flessibili N- e C- terminali non strutturate che sono estremamente basiche e sono preposte per essere il sito di modificazioni post traduzionali. Gli istoni di legame hanno un ruolo nella spaziatura dei nucleosomi e possono modulare i più alti ordini di compattazione mediante la formazione di un regione di interazione tra nucleosomi adiacenti.
A ognuno degli step sopra descritti, si possono ottenere variazioni nella composizione e nell'attività della cromatina mediante modificazioni delle costituenti basiche e l'attività dei fattori di stimolo implicati nei processi del suo assembramento e disassembramento.
Tutte queste variazioni sono in grado di introdurre differenze nella struttura e nell'attività della cromatina. La vasta gamma di modificazioni post traduzionali delle code degli istoni è riassunta in Fig. 2 (acetilazione, fosforilazione, metilazione, attacco di ubiquitina, polyADP-ribosilazione), e la loro associazione con specifici processi biologici ha portato alla formulazione dell'ipotesi di un linguaggio, riferito come "codice dell'istone", che marca le regioni genomiche (deve essere enfatizzato che questo codice è un ipotesi di lavoro). Il codice è "letto" da altre proteine o complessi di proteici che sono in grado di capire e interpretare i profili delle specifiche modificazioni. L'incorporazione di varianti istoniche potrebbe essere importante per i domini specifici del genoma: in questo contesto, CENP-A, una variante dell'isone H3 è associato con le regione centromeriche silenti e il macro H2A sul cromosoma inattivo X delle femmine di mammifero. H2A-X è implicato nella formazione di foci contenenti fattori di riparo del DNA nelle regioni di rottura del DNA a doppio filamento. Esistono crescenti evidenze che H2A.Z ha un ruolo nella modificazione della struttura cromatinica per la regolazione della trascrizione.
Durante lo step di maturazione che prevede l'incorporazione degli istoni di legame, le proteine associate alla cromatina non istonica, chiamate HMG (High Mobility Group), e altri specifici fattori di legame del DNA aiutano nella spaziatura e nel ripiegamento del nucleofilamento. Quindi i primi step nell'assembramento possono avere un grande impatto sulle caratteristiche finali della cromatina in specifici domini nucleari.
Per esempio, Chromatin Assembly Factor-1 (CAF-1) interagisce con gli istoni appena sintetizzati e acetilati H3 e H4 per assemblare la cromatina durante la replicazione del DNA. CAF-1 è anche in grado di promuovere l'assembramento della cromatina specificatamente associata al riparo del DNA. La recente dimostrazione dell'interazione di CAF-1 con la proteina PCNA (Proliferating Cell Nuclear Antigen) stabilisce un legame molecolare tra l'assembramento della cromatina e i processi di replicazione e riparo del DNA. L'assembramento di strutture specializzate nelle regioni centromeriche, attraverso la deposizione di varianti istoniche come CENP-A o telomeri potrebbe essere un risultato della specificità e diversità di come sono ancora non caratterizzati gli accompagnatori istonici.
VI.2. Meccanismi di rimodellamento e enzimi modificanti gli istoniI fattori di stimolo agiscono anche durante la fase di maturazione della cromatina per organizzare e mantenere uno stato cromatinico definito. I loro effetti sulla cromatina possono indurre cambiamenti nella conformazione a livello del nucleosoma o più in generale a livello di grandi domini cromatinici. Questi fattori sono di due tipi: uno che richiede energia sotto forma di ATP, generalmente riferito ai macchinari di rimodellamento della cromatina, e l'altro che agisce come gli enzimi per la modificazione istonica post tradizionale.
La metilazione degli istoni funzionalmente gioca un ruolo importante. Una metiltransferasi istonica metila in modo specifico l'istone H3 sul residuo di lisina 9 e questa metilazione modifica l'interazione di H3 con le proteine associate all'eterocromatina.
Le due possibili modificazioni (acetilazione e metilazione) sullo stesso residuo (lisina 9) della coda N-terminale di H3 rappresentano l'ipotesi in azione della "histone code". Infatti, la lisina acetilata nella coda N-terminale di H3 e H4 interagisce selettivamente con il dominio cromatinico presente in numerose proteine aventi un'intrinseca attività acetiltransferasica istonica. L'H3 metilato sul residuo di lisina 9 interagisce in modo specifico con il dominio cromatinico di un'eterocromatina associata alla proteina HP1.
In aggiunta alle alterazioni prodotte nei molteplici cambiamenti delle code istoniche, preposte alla destabilizzazione fisica del nucleosoma, le modificazioni appaiono conferire specificità alle interazioni proteina : proteina con gli istoni. Esse sono associate con differenti regioni del genoma e sono correlate con precise funzioni nucleari.
Nell'interfase l'organizzazione del genoma è disposta sulla struttura dei cromosomi che sono stati caratterizzati in differenti regioni in base a uno specifico pattern di bande.
Le bande principali sono:
La localizzazione dei cromosomi nel nucleo interfasico rivela che ogni cromosoma occupa uno spazio definito. Nei mammiferi, l'organizzazione dei cromosomi nel nucleo varia come la funzione del tipo cellulare. Durante l'interfase, le regioni che corrispondo alle bande dei cromosomi metafisici sono localizzate nel nucleo in base alla sincronizzazione della loro replicazione:
Quindi, sebbene ogni cromosoma occupi un territorio differente, parti distinte dei cromosomi possono unirsi a formare domini funzionali. La localizzazione, mediante la FISH, di regioni coincidenti e non-coincidenti suggerisce che i geni tendono a essere localizzati alla superficie dei territori cromosomali. Nel modello basato sulla localizzazione di alcuni geni, i trascritti sono ripiegati nei canali intercromosomali, trasferiti ai siti di processamento, poi esportati al citoplasma dopo la maturazione.
Molti studi hanno portato a ipotizzare che il nucleo sia organizzato in domini. La localizzazione del DNA in questi domini e forse, in parte, una conseguenza delle attività della cromatina. Le proteine target potrebbero aiutare a condurre le proteine specializzate a specifici domini nel nucleo. In un modello ipotetico, le proteine associate con l'eterocromatina (per esempio HP1, Polycomb, Sir3p/Sir4p e ATRX), i fattori di trascrizione (come Ikaros) e i fattori di assembramento (come CAF-1) potrebbero essere tutti coinvolti nello stabilimento e nel mantenimento dei domini nucleari.
Tabella. Nomenclatura riveduta delle proteine cromosomiche HMG.
Lista delle definizioni:
Patricia Ridgway~Christçle Maison~Genevièvee Almouzni
Atlas of Genetics and Cytogenetics in Oncology and Haematology 2022-03-08
Cromatina: organizzazione funzionale del genoma (2002-04)
Online version: http://atlasgeneticsoncology.org/teaching/209081/cromatina-organizzazione-funzionale-del-genoma-(2002-04)