I. Concetto di eterocromatinaII. Due tipi di eterocromatina II.1. Eterocromatina costitutiva II.2. Eterocromatina facoltativaIII. Proprietà dell'eterocromatina III.1. L'eterocromatina è condensata III.2. Il DNA eterocromatinico è replicato tardivamente III.3. Il DNA eterocromatinico è metilato III.4. Nell'eterocromatina, gli istoni sono ipo-acetilati III.5. Gli istoni dell'eterocromatina sono metilati alla lisina 9 III.6. L'eterocromatina è trascrizionalmente inattiva III.7. L'eterocromatina non partecipa nella ricombinazione genica III.8. L'eterocromatina ha un istinto di aggregazioneIV. Fattori coinvolti nell'eterocromatinizzazione IV.1. Vasta gamma di sequenze ripetute in tandem IV.2. Metilazione del DNA IV.3. Ipo-acetilazione degli istoni IV.4. Metilazione di H3-K9 IV.5. Proteine HP1 IV.6. RNA nucleariV. Funzioni dell'eterocromatina V.1. Ruolo dell'eterocromatina nell'organizzazione dei domini nucleari V.2. Ruolo dell'eterocromatina nella funzione centromerica V.3. Ruolo dell'eterocromatina nella repressione (regolazione epigenetica)VI. Malattie eterocromatiniche VI.1. Disordini dell'eterocromatina costitutiva VI.2. Disordini dell'eterocromatina facoltativaVII. Conclusione
I. Concetto di eterocromatinaDefinizione di cromatinaNegli eucarioti, al contrario dei procarioti, il DNA è impacchettato sotto forma di complesso nucleoproteico chiamato "cromatina", che porta il messaggio dell'ereditarietà. Essa è localizzata nel nucleo ed è organizzata in molte entità separate, i cromosomi.Concetto di eterocromatinaNel 1928, basandosi su osservazioni istologiche, Emil HEITZ definì l'eterocromatina (HC) come segmenti cromosomali che appaiono estremamente condensati e di colore scuro nel nucleo interfasico. Infatti, la cromatina consiste di un groviglio di fibre, il cui diametro non solo varia durante il ciclo cellulare, ma dipende anche dalle regione del cromosoma osservato. L'eucromatina attiva consiste di una fibra con un diametro corrispondente a quello di un nucleosoma, un segmento di DNA a doppio filamento, avvolto attorno a un omodimero di istoni H2A, H2B, H3, e H4. Nell'eucromatina inattiva, questa fibra può avvolgersi su se stessa in una solenoide grazie agli istoni H1. Inoltre è organizzata mediante l'interazioni con le proteine non istoniche (topoisomerasi II, proteina scaffold 2, laminine...). Quanto all'eterocromatina, come definito sopra, la sua fibra costitutiva è molto condensata e spesso appare composta di aggregati. Coinvolge numerose proteine aggiuntive, includendo le proteine HP1 (Heterochromatin Protein 1).II. Due tipi di eterocromatinaCi sono due tipi di eterocromatina, l'eterocromatina costitutiva e quella facoltativa, che differiscono di poco, in base al DNA che esse contengono. La ricchezza in DNA satellite determina la permanente o reversibile natura dell'eterocromatina, i suoi polimorfismi e le sue proprietà di colorazione.
II.2. Eterocromatina facoltativa
III. Proprietà dell'eterocromatinaA dispetto delle differenze sopra descritte, l'eterocromatina costitutiva e quella facoltativa hanno molte proprietà simili. III.1. L'eterocromatina è condensata
La condensazione è l'aspetto che definisce l' eterocromatina, ed è applicabile sia all'eterocromatina costitutiva sia a quella facoltativa. Questa alta condensazione la rende fortemente cromofilica e inaccessibile alla DNAse 1 e in generale ad altri enzimi di restrizione.
III.2. Il DNA eterocromatinico è replicato tardivamenteL'incorporazione di vari nucleotidi analoghi mostra che il DNA sia dell'eterocromatina costitutiva sia di quella facoltativa, e replicato tardivamente. La replicazione tardiva dell'eterocromatina risulta, da un lato, dal suo alto grado di condensazione, che previene che il macchinario replicativo abbia un facile accesso al DNA, e dall'altro, dalla sua localizzazione nel dominio periferico del nucleo che è povero di elementi attivi.III.3. Il DNA eterocromatinico è metilato
III.4. Nell'eterocromatina, gli istoni sono ipo-acetilatiGli istoni potrebbero andare incontro a modificazioni post traduzionali delle loro code N-terminali che potrebbero influire sull'attività genetica della cromatina.
III.5. Gli istoni dell'eterocromatina sono metilati alla lisina 9Recentemente la metilazione dell'istone H3 alla lisina 9 (H3-K9) è risultata coinvolta nel processo di eterocromatinizzazione del genoma, sia nell'eterocromatina costitutiva sia nella facoltativa.III.6. L'eterocromatina è trascrizionalmente inattiva
III.7. L'eterocromatina non partecipa nella ricombinazione genetica
III.8. L'eterocromatina tende all'aggregazione
Lo studio di vari organismi ha mostrato che l'eterocromatina costitutiva ha una naturale tendenza all'aggregazione durante l'interfase.
Questa tendenza ad aggregare della cromatina sembra essere fortemente legata alla presenza di sequenze di DNA satellite, ma potrebbero essere coinvolte anche altre sequenze aggiuntive.
IV. Fattori coinvolti nell'eterocromatinizzazioneCerte osservazioni hanno portato all'identificazione di vari elementi che hanno un ruolo importante nella formazione dell'eterocromatina, sia essa costitutiva o facoltativa. IV.1. Vasta gamma di sequenze ripetute in tandem
Queste differenti osservazioni suggeriscono che la ripetizione in tandem di una sequenza di DNA in un gran numero di copie è sufficiente di per se stessa per dirigere la formazione dell'eterocromatina. Simili sequenze ripetute potrebbero seguire la cromatina per essere compattate a una più grande estensione, con la formazione di strutture caratteristiche. Queste strutture potrebbero essere riconosciute da proteine specifiche, come le proteine HP1, che dirigono la formazione di un più alto ordine di cromatina.
IV.2. Metilazione del DNALe grandi ripetizioni di transgeni non portano tutte a un' inattivazione trascrizionale del transgene. Il silenziamento indotto dalle ripetizioni in tandem sembra essere legato alla presenza di sequenze di DNA procariotico, ricche in CpG, prone a essere metilate. Poi la composizione in basi delle ripetizioni in tandem potrebbe quindi giocare un importante ruolo nella formazione dell'eterocromatina.
IV.4. Metilazione di H3-K9
La metilazione dell'istone H3 alla lisina 9 è una modificazione epigenetica che è stata recentemente vista essere coinvolta nel processo di eterocromatinizzazione, non solo nell'eterocromatina costitutiva ma anche sull'X inattiva. L'enzima responsabile per questa metilazione è l'histone methyltransferase SUV30H1.
è interessante notare allo stesso tempo che dove un transgene è represso, non come risultato di un effetto centromerico ma come risultato della sua presenza in molteplice copie, anche le proteine HP1 sono state trovate essere associate con la repressione della cromatina.Le proteine HP1 sembrano essere un link essenziale nella formazione dell'eterocromatina, e potrebbero avere il ruolo di organizzatrici del dominio cromatinico. Queste proteine sembrano essere in grado di riconoscere particolari strutture che si creano dall'appaiarsi e/o associarsi di sequenze di DNA ripetute. In aggiunta, grazie al chromodomain (CD) e al chromoshadow domain (CSD), esse sono in grado di stabilire le interazioni secondarie con un gran numero di altre proteine.IV.6. RNAs nucleari
V. Funzioni dell'eterocromatinaIl ruolo preciso dell'eterocromatina nel genoma umano rimane un mistero, così come i suoi frequenti polimorfismi non appaiono avere alcun effetto funzionale e fenotipico. V.1. Ruolo di HC nell'organizzazione dei domini nucleari
V.2. Ruolo dell'eterocromatina nella funzione centromericaIn molti eucarioti, i centromeri sono caratterizzati dalla presenza di eterocromatina. E' stato suggerito che l'eterocromatina centromerica sia necessaria per la coesione di cromatidi fratelli e che segue la normale disgiunzione di cromosomi mitotici.
E' ipotizzabile che l'eterocromatina centromerica sia in grado di creare un compartimento con l'aumento della concentrazione locale della variante istonica centromerica, CENP-A, e promuovere l'incorporazione di CENP-A piuttosto che dell'istone H3 durante la replicazione.
V.3. Ruolo dell'HC nella repressione genica (regolazione epigenetica)L'espressione genica potrebbe essere controllata a due livelli:
Meccanismi di inattivazione in cis:In seguito a riarrangiamenti cromosomali, una regione eucromatinica potrebbe essere scambiata con una con una regione eterocromatinica. Nelle regioni in cui il riarrangiamento rimuove normali barriere che proteggono l'eucromatina, la struttura eterocromatinica è in grado di propagarsi in cis all'adiacente eucromatina, quindi inattivare i geni in essa contenuti. Questo meccanismo è stato osservato in position effect variegation (PEV) nella Drosophila e anche nell'inattivazione di certi transgeni nel topo.Meccanismi di inattivazione in trans:Durante il differenziamento cellulare, alcuni geni attivi sono adatti per essere trasportati in un dominio nucleare eteocromatico, quindi causando la loro inattivazione. Come è stato proposto un meccanismo così c'è una spiegazione per la co-localizzazione nei nuclei dei linfociti della proteina IKAROS e dei geni dei quali essa controlla l'espressione, con l'eterocromatina centromerica.
VI. Disordini eterocromatinici VI.1. Disordini dell'eterocromatina costitutiva Generalmente questi difetti sono il risultato di un'alterazione nel processo di differenziazione cellulare.
VI.2. Disordini dell'eterocromatina facoltativa
VII. ConclusioneIn conclusione, sebbene l'eterocromatina sia apparentemente amorfa e isolata alla periferia del nucleo, essa sembra avere un ruolo assolutamente essenziale nell'organizzazione e funzione del genoma. Mediante questa review noi abbiamo presentato principalmente le caratteristiche legate all'eterocromatina, sia essa costitutiva o facoltativa. Abbiamo visto che le proprietà dell'eterocromatina costitutiva non sono fondamentalmente differenti da quelle della facoltativa. Sembra chiaro che i meccanismi coinvolti nell'eterocromatinizzazione facoltativa, che sono meccanismi epigenetici, sono gli stessi meccanismi che intervengono nella repressione dell'eucromatina in generale.Patrizia Colapietro, Alessandro Beghini
Marie-Genevièvee Mattei~Judith Luciani
Atlas of Genetics and Cytogenetics in Oncology and Haematology 2022-02-19
Eterocromatina, dai cromosomi alle proteine
Online version: http://atlasgeneticsoncology.org/teaching/209086/eterocromatina-dai-cromosomi-alle-proteine